In Memoria

Il Ricordo del Cardinale Angelo Amato, SDB

Le Esequie saranno celebrate da S.E.R. il Sig. Cardinale Giovanni Battista Re, giovedì 2 gennaio 2025 alle ore 14.00 all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro
  1 gennaio 2025

L’Università Pontificia Salesiana ricorda con affetto e riconoscenza il Cardinale Angelo Amato, SDB, che fu Decano della Facoltà di Teologia e Vicerettore dell’Università, mancato ieri, 31 dicembre 2024. Le Esequie saranno celebrate da S.E.R. il Sig. Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, giovedì 2 gennaio 2025 alle ore 14.00 all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro. Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre Francesco presiederà il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio.

Il card. Amato era nato a Molfetta (Bari, Italia), l’8 giugno 1938, primo di quattro figli. Dopo gli studi presso l'Istituto nautico di Bari, ha deciso di abbandonare una promettente carriera ed è entrato nell’aspirantato salesiano di Torre Annunziata. Ha compiuto il noviziato a Portici Bellavista dal 1955 al 1956, anno in cui, il 16 agosto, ha emesso la prima professione religiosa. Ha studiato poi a Roma, presso l'allora Pontificio Ateneo Salesiano ottenendo la licenza in filosofia. Dopo aver ottenuto la licenza in teologia alla facoltà di teologia dell'Università salesiana, è stato ordinato sacerdote il 22 dicembre 1967. Iscrittosi alla Pontificia Università Gregoriana, nel 1974 ha conseguito il dottorato in teologia ed è stato subito chiamato all'insegnamento della materia. Nel 1977 è stato inviato in Grecia dall'allora Segretariato per l'Unità dei Cristiani. Presso l'università di Salonicco ha condotto una importante ricerca sul sacramento della penitenza nella teologia greco ortodossa dal XVI al XX secolo.

Tornato a Roma, ha insegnato cristologia nella facoltà di teologia della Pontificia Università Salesiana, della quale è stato decano dal 1981 al 1987 e dal 1994 al 1999. Negli anni 1997-2000 è stato anche vice rettore della medesima Università. Gli studenti ricordano di lui la grande preparazione, la mirabile chiarezza di pensiero e il tratto rispettoso e gentile. Nel 1988 è stato inviato a Washington per studi sulla teologia delle religioni e per completare il manuale di cristologia. Intanto è divenuto consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede, dei Pontifici Consigli per la promozione dell'Unità dei Cristiani e per il Dialogo Interreligioso, e consigliere della Pontificia Accademia Mariana Internazionale. Nel 1999 è stato nominato prelato segretario della ristrutturata Pontificia Accademia di Teologia e direttore della neonata rivista teologica «Path». Dal 1996 al 2000 ha fatto parte della commissione teologico-storica del grande Giubileo dell'Anno duemila.

Nominato il 19 dicembre 2002 Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede ed eletto alla Sede titolare di Sila con il titolo personale di Arcivescovo, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 6 gennaio 2003 da San Giovanni Paolo II nella Basilica Vaticana.

Il 9 luglio 2008 Benedetto XVI lo ha chiamato a succedere al cardinale José Saraiva Martins come Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Ha partecipato al conclave del marzo 2013 che ha eletto Papa Francesco. Il 19 dicembre 2013 Papa Francesco lo ha confermato "donec aliter provideatur" nell'incarico di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il 31 agosto 2018 Papa Francesco ha accettato le sue dimissioni. Da Benedetto XVI creato Cardinale nel Concistoro del 20 novembre 2010, della Diaconia di Santa Maria in Aquiro, Diaconia elevata pro hac vice a Titolo presbiteriale (3 maggio 2021).

Il Santo Padre, mercoledì 1 gennaio 2025, ha firmato un Telegramma nel quale afferma: «Appresa la notizia della dipartita del caro cardinale Angelo Amato, esprimo la mia vicinanza a Lei e ai confratelli di codesto istituto religioso, come pure ai familiari del compianto porporato. Rendo grazie a Dio per l’edificante testimonianza di questo figlio spirituale di san Giovanni Bosco che per tanti anni si è speso con finezza umana e generosità per il Vangelo e la Chiesa. Penso al suo animo sacerdotale e alla preparazione teologica con cui ha servito la Santa Sede, specialmente nel Dicastero per la Dottrina della Fede e in quello delle Cause dei Santi. Assicuro la mia preghiera per l’anima di questo servo buono e vigilante che, fedele al suo motto “sufficit gratia mea”, anche negli ultimi tempi segnati dalla sofferenza si è abbandonato alla bontà del Padre celeste. Confido che, accompagnato da Maria Ausiliatrice e dai santi e beati che ha condotto alla gloria degli altari, egli sia accolto nel convito eterno del cielo e invio la mia benedizione a quanti condividono il dolore per la sua scomparsa».