Il 25 marzo scorso è stato pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.71), il decreto del Ministero dell'Università e della Ricerca del 9 febbraio 2024, che semplifica le procedure di comparazione tra i titoli rilasciati dalle istituzioni accademiche della Santa Sede in Italia e da quelle italiane. Il decreto indica a quali titoli di studio italiani corrispondano alcuni dei titoli pontifici, nonché le istituzioni pontificie interessate da questa corrispondenza, che quindi viene per la prima volta formalizzata.
Il decreto, firmato firmato dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, è inquadrato all’interno dell’Accordo sottoscritto a Roma il 13 febbraio 2019 tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede per l’applicazione della Convenzione di Lisbona sul riconoscimento dei titoli di studio di livello universitario nella Regione Europea, e dà attuazione al Concordato tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede nel quarantennale dalla firma del 1984 che prevedeva tra le altre disposizioni anche il riconoscimento reciproco dei titoli di laurea.
L'atto pubblicato non prevede il riconoscimento diretto dei titoli rilasciati dalle Istituzioni Pontificie, ma è uno strumento per facilitare il processo di riconoscimento a partire da un documento comparativo ufficiale e, quindi, con criteri omogenei e sicuri in vista del proseguimento degli studi accademici. È un passo ulteriore perché sia sempre più effettiva in Italia la Convezione di Lisbona il cui scopo è quello di favorire il reciproco riconoscimento dei titoli e dei percorsi di studio per promuovere la mobilità interuniversitaria. Rimane confermata l’autonomia di ogni istituzione accademica, prevista dalla medesima Convenzione, di accogliere o meno le richieste di riconoscimento a seconda dei propri ordinamenti.
Le corrispondenze indicate nella tabella allegata al decreto, elaborata dal tavolo tecnico istituito tra il MUR e il Dicastero per la Cultura e l’Educazione, sono collegate esclusivamente ai programmi svolti nelle sole sedi delle istituzioni afferenti al sistema della Santa Sede e si riferiscono a titoli rilasciati a decorrere dall’anno accademico 2023/2024.
Questo decreto del MUR è un segnale importante che può aiutare a rimuovere o evitare ostacoli e dubbi in sede di esame della documentazione, stimolando a più collaborazione. In effetti, oltre al tema del riconoscimento dei titoli rilasciati, nel decreto si evidenzia la possibilità, per le istituzioni universitarie italiane, di sottoscrivere apposite convenzioni con le istituzioni della Santa Sede al fine del rilascio in forma doppia o congiunta dei propri titoli accademici (DM. xxxxin base a quanto disposto dall'art. 3, comma 10, del decreto 22 ottobre 2004, n. 270).
Per gli studenti la procedura di riconoscimento dei titoli rimane invariata, essendo i titoli pontifici dei titoli stranieri per lo Stato italiano. Il decreto invita le istituzioni della formazione superiore italiana all’utilizzo degli strumenti del Centro di informazione sulla mobilità e le equivalenze accademiche (CIMEA), per cui sarà da chiarire se si aggiungeranno dei passaggi alla procedura di base o se ciò faciliterà i tramiti.
Per quanto riguarda i titoli della nostra Università il decreto indica le seguenti comparazioni:
- Baccalaureato in Scienze dell'Educazione e della Formazione, corrispondente alla Laurea L-19
- Licenza in Scienze Pedagogiche, corrispondente alla Laurea Magistrale LM-85
- Baccalaureato in Scienze della comunicazione sociale, media digitali e cultura, corrispondente alla Laurea L-20
- Baccalaureato in Filosofia, corrispondente alla Laurea L-05
- Licenza in Lettere Cristiane e Classiche, corrispondente alla Laurea Magistrale LM-15
- Licenza in Comunicazione sociale, media digitali e cultura, corrispondente alla Laurea Magistrale LM-92
- Licenza in Filosofia con specializzazione in:
- scienze storico-antropologiche, corrispondente alla Laurea Magistrale LM-78
- scienze umane e sociali, corrispondente alla Laurea Magistrale LM-78
La prosecuzione dei lavori del tavolo tecnico prevede il monitoraggio e l'aggiornamento annuale della tabella di corrispondenza allegata al decreto.