Cari docenti, studenti, collaboratori e amici dell’UPS,
ci stiamo avvicinando ai giorni in cui la Chiesa celebra il grande evento della salvezza: la Pasqua del Signore. L’immagine che ho scelto per gli auguri di quest’anno ritrae le donne che si recano al sepolcro con profumi e unguenti per onorare il corpo di Gesù. La tradizione cristiana le chiama “mirofore” (portatrici di profumi). Le vediamo appena giunte al sepolcro, nell’istante in cui s’imbattono in un evento sorprendente: la tomba, che la Maddalena addita alle compagne, è vuota. Erano arrivate con gli occhi pieni di lacrime, ma la pietra rotolata via indica che è avvenuto qualcosa di inimmaginabile. Il sepolcro non ha potuto trattenere il corpo di Gesù: Egli, morendo, ha vinto la morte e ha spalancato le porte di un mondo nuovo, le porte della risurrezione. Le mirofore indugiano con lo sguardo assorto, quasi rapite dal Mistero, mentre a poco a poco l’angoscia lascia spazio allo stupore.
Nei giorni scorsi anche noi abbiamo avuto gli occhi pieni di lacrime per il nostro carissimo Matteo. Abbiamo toccato da vicino il dramma della morte e avvertito lo sgomento di perdere un amico nel pieno della giovinezza. Questo grande dolore ci fa entrare nel triduo pasquale in modo forse più sentito e più consapevole. Meditando la Passione, comprenderemo che Gesù si è inabissato per amore in tutte le tragedie della storia, le ha patite nella sua carne, ha abbracciato ogni esistenza schiacciata dal male per sollevarla con sé nella risurrezione. E cantando l’Alleluia pasquale scopriremo che la Pasqua non è solo ricordo di un evento passato, ma è cosa di oggi: è accogliere il Vivente che entra nel nostro presente e lo trasforma, riempiendolo di eternità. D’altronde nella preghiera intensa, nella comunione profonda, nelle parole di gratitudine e di fede che hanno circondato il funerale di Matteo non abbiamo avvertito in fondo al cuore un raggio della grande Speranza che illumina l’esistenza? Non abbiamo visto i segni del Risorto in mezzo a noi?
Cari amici, vi auguro buona Pasqua invitandovi a sostare come le mirofore sulla soglia del Mistero. E tu Matteo, che hai già varcato quella soglia e sperimenti in cielo l’abbraccio del Signore, aiuta tutti noi a celebrare con fede viva la sua risurrezione.
Prof. Don Andrea Bozzolo, Rettore