Don Vittorio Gambino era nato a Torino il 30 agosto 1928. Salesiano dal 1947, era stato ordinato sacerdote a Santiago del Cile il 30 novembre 1957.
Sabato 3 luglio alle 21:00 si svolgerà il Rosario intercomunitario di suffragio presso la Cappella Gesù Maestro, mentre le esequie si terranno lunedì 5 luglio alle 9:30 presso la Chiesa universitaria dell’Università.
Compiuto il percorso della prima formazione salesiana – gli studi filosofici, il tirocinio e gli studi teologici – inizialmente in Italia e di seguito a Lima, in Perù, a La Paz, in Bolivia, e successivamente a Santiago del Cile, si dedicò una volta rientrato in Italia agli studi di Teologia e di Scienze dell’Educazione prima a Torino e poi a Roma, curando particolarmente gli studi pedagogici presso l’allora Istituto di Pedagogia annesso alla Facoltà di Filosofia dell’UPS, dove ottenne il Dottorato in Scienze dell’Educazione. Fu poi destinato a Torino Valdocco come Direttore della rivista “Catechesi” (1964-1968), dove fondò la rivista “Note di Pastorale Giovanile”. Nel 1965 conseguì il Diploma in Comunicazione presso il “Centre de Recherche et de Communication” di Lione, frequentando poi la Facoltà di Teologia di Strasburgo dove ottenne il Dottorato nel 1976.
Fu poi di nuovo a Santiago del Cile (1976-1985) dove venne nominato Vicario episcopale per la Cultura e l’Educazione e tanto si prodigò per la tutela e lo sviluppo della scuola cattolica; nel 1982 gli fu conferito il Dottorato honoris causa in Educazione dall’Università Cattolica di Santiago del Cile.
Dal 1985, rientrato in Italia, iniziò la sua collaborazione costante a Roma con la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’UPS, come apprezzato docente, Direttore dell’Istituto di Metodologia Pedagogica e responsabile del Corso per Formatori, di cui può essere considerato il fondatore e l’instancabile animatore per numerosi anni. Nella Lettera indirizzatagli dal Gran Cancelliere dell’UPS in occasione del 70.mo compleanno, con la quale veniva nominato Docente emerito della Facoltà di Scienze dell’Educazione, il Rettor Maggiore don Juan Edmundo Vecchi così gli scriveva: “la stabilità dei Suoi incarichi di fondo non ha fermato però la sua mobilità. Viene, infatti, spesso invitato a convegni, a incontri, e in particolare a raduni di sacerdoti formatori ed educatori, che desiderano ascoltare la Sua parola. E ciò non solo in Italia, né solo in Europa, Orientale ed Occidentale, ma anche in altri continenti e in particolar modo nell’America Latina. La sua mobilità non è uno sterile vagare per il mondo, ma è desiderio di condividere con ascoltatori sempre rinnovati l’ansia del Suo apostolato. Di ciò dobbiamo, e desideriamo, manifestarLe il nostro riconoscimento e la nostra gratitudine come Università e come Congregazione”.
In effetti fu enorme, fino agli ultimi anni in cui la salute glielo permise, l’attività di predicazione e di presenza e intervento a convegni e seminari, la disponibilità per le confessioni e per l’accompagnamento spirituale, la conduzione e la collaborazione relativamente al Corso per Formatori tenutosi ininterrottamente all’UPS durante il secondo semestre di ogni anno accademico, le numerose pubblicazioni su svariati temi concernenti la vita consacrata e la pastorale, l’educazione e la formazione. Tra i riconoscimenti ricevuti spicca in particolare l’onorificenza pontificia “Pro Ecclesia et Pontifice” attribuitagli da Papa Benedetto XVI il 24 ottobre 2007.
Nell’ultimo periodo del suo cammino terreno e di residenza presso il campus universitario dell’UPS, quando le forze e la salute sono venute via via a mancare, è stato assistito dalla Comunità delle Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria e accompagnato dalla vicinanza dei confratelli della comunità, dei colleghi “vecchi” e nuovi della Facoltà, e da tanti amici ed estimatori.