“L’anno scorso eravamo più scioccati, quest’anno siamo più provati”, ci ricordava domenica scorsa papa Francesco. Nonostante il protrarsi della pandemia, e pur nelle varie difficoltà che stiamo affrontando, anche quest’anno risuona l’annuncio pasquale della Chiesa: Cristo per noi è morto, e per noi è risorto.
È in Lui che troviamo la speranza, la forza di sconfiggere il male e curare le “ferite” del nostro tempo. La gloria del Risorto è la luce, l’energia, la “forma” del nostro esistere e dell’esistere di tutte le cose.
Per questo vale sempre la pena perseguire nel bene con uno spirito rinnovato, più attento agli ultimi e ai più vulnerabili, alle diverse povertà, alle solitudini, e guardare il mondo con occhi nuovi, con la genuinità dei più piccoli.
Ecco perché come Università abbiamo scelto, per gli auguri di Pasqua, l’immagine di questo bambino accompagnata dall’Enciclica Fratelli tutti (cf. nn. 55.77): “La speranza è audace, sa aprirsi a grandi ideali che rendono la vita più bella e dignitosa. Alimentiamo ciò che è buono e mettiamoci al servizio del bene”.
Il mio augurio è di riuscire a vedere, non solo a Pasqua ma sempre, se stessi, gli altri e tutta la realtà con “occhi di Pasqua”, capaci di guardare – come scriveva il Vescovo tedesco Klaus Hemmerle – “nella morte sino a vedere la vita, nell’uomo sino a vedere Dio, in Dio sino a vedere l’uomo, nell’Io sino a vedere il Tu”.
Auguri di cuore a ciascuno di voi, ai vostri cari e a tutti gli amici dell’UPS.
Mauro Mantovani
Rettore dell’Università