Il Progetto di ricerca “Giovani, affetti, identità” nasce dalla consapevolezza che i profondi cambiamenti della cultura affettiva che sono in atto nel mondo occidentale stanno avendo una forte incidenza sulla crescita delle nuove generazioni. La natura di tali cambiamenti, peraltro, è così articolata e complessa da non essere riconducibile a descrizioni sommarie e interpretazioni sbrigative. Il tratto più qualificante dell’evoluzione in corso consiste, infatti, nell’ambivalenza dei fenomeni in cui si manifesta: tendenze devianti si mescolano con acquisizioni positive, da cui traggono strumentalmente efficacia persuasiva presso l’opinione comune. Una nuova attenzione al mondo delle relazioni, al rispetto dei vissuti individuali, al ruolo della donna, alla libertà e responsabilità nell’atto della generazione si intrecciano con un approccio ludico alla sessualità, una mentalità contraccettiva, un’incertezza diffusa sul senso della differenza sessuale, una costruzione sociale dell’immaginario affettivo assai discutibile. Tale ambivalenza alimenta nei ragazzi, negli adolescenti e nei giovani il diffondersi di confusione antropologica e disorientamento etico, rispetto ai quali gli educatori non possono restare spettatori rassegnati.
La presa di coscienza da parte del mondo cristiano della portata – socio-culturale e teologico-ecclesiale – di questa complessità, è stata finora al di sotto delle esigenze di interpretazione, di discernimento e di elaborazione educativa e pastorale. Per questo molti genitori, educatori, insegnanti, consacrati/e, sacerdoti si dichiarano impreparati a rendere ragione alle nuove generazioni delle convinzioni antropologiche ed etiche che pure nutrono circa il senso e la destinazione degli affetti. È indispensabile, dunque, che le istituzioni culturali della Chiesa si impegnino ad elaborare un linguaggio cristiano che sappia interloquire con tale complessità culturale e sociale. La fede non segue pedissequamente la mentalità del mondo, ma non si sottrae al confronto con le forme della cultura: una fede che rinunciasse a irrigare la storia per trasformarla, tradirebbe sé stessa.
Il Progetto di ricerca vuole mettere a fuoco alcune delle numerose questioni che sopra sono state nominate, mirando a offrirne un’interpretazione teorica argomentata e un’elaborazione educativo-pastorale convincente, ispirata alla sapienza pedagogica e spirituale di san Giovanni Bosco. Esso nasce dunque da un approccio credente e carismaticamente connotato, ma intende dire una parola non meramente confessionale sull’esperienza umana che tutti ci accomuna.
La ricerca si articola in una serie di cinque seminari, di cui i Quaderni in corso di pubblicazione intendono restituire, tappa dopo tappa, i risultati. I diversi seminari mettono a tema successivamente (1) i cambiamenti e le sfide della cultura affettiva, (2) il senso della differenza sessuale, (3) la maturazione degli affetti e la vita buona, (4) l’educazione affettiva e sessuale, (5) l’ispirazione carismatica e lo studio delle buone pratiche in atto.
Convegno "Giovani e sessualità. Sfide, criteri e percorsi educativi"
Il convegno, che si terrà presso la nostra università dal 1 al 3 marzo 2024, è destinato a educatori, religiosi/e, preti e operatori pastorali. Costituisce il punto di arrivo del percorso di riflessione interdisciplinare descritto fin qui e il punto di avvio di una nuova proposta formativa per abilitare gli educatori all’accompagnamento dei giovani nell’ambito così delicato e vitale della loro vita affettiva.
Tramite il seguente link è possibile visitare il sito dedicato al convegno, consultare il programma e iscriversi. Sono previste agevolazioni per chi si iscriverà entro il 31 gennaio 2024.