Progetto
La continua trasformazione del mondo dei giovani impone all’UPS di rispondere alle sfide che loro pongono attraverso un rinnovato impegno per la formazione etica, il rispetto e la costruzione della casa comune, il consolidamento interculturale del dialogo e della pace, la fraternità tra i popoli, la solidarietà favorita da un’economia sostenibile e condivisa.
L’UPS offre alla questione cruciale della qualità della vita una particolare attenzione consapevole della sua dimensione trasversale e multidisciplinare, che interessa una ampia varietà di discipline quali teologia, filosofia, scienze umane, sociologia, pedagogia, psicologia. Su alcuni aspetti delicati, come la prevenzione dell’emarginazione, l’educazione digitale, gli stili di vita semplici e non consumistici, l’uso della libertà a favore del bene comune e l’accesso di tutti all’istruzione, l’UPS si sente chiamata a formulare un nuovo modo di pensare e di formare, adatte alle nuove esigenze del mondo contemporaneo. È così che si delinea il suo contributo alla ‘terza missione’.
Il soggetto protagonista del Progetto: una comunità “scientifica” responsabile
Soggetto protagonista e responsabile della elaborazione del Progetto, della sua attuazione e del suo continuo monitoraggio, è l’Università, nel suo insieme organico e istituzionale. Ossia una vera e propria comunità, fatta soprattutto di persone e poi di metodi, strutture e risorse, in grado di valorizzare le competenze e le attitudini di ciascuno, di alimentare l’ascolto reciproco e la collaborazione, di comporre eventuali limiti e conflitti, in un dialogo continuo che, rende l’UPS “scuola di vita” che aiuta a crescere come persone e come cristiani. È una comunità che si esprime principalmente attraverso i soggetti e coordina attraverso gli organismi di governo la partecipazione di tutte le sue componenti.
Una responsabilità speciale investe i Salesiani, chiamati a operare e ad animare la vita e l’attività dell’UPS, incarnando il carisma di don Bosco. L’UPS non è una comunità autoreferenziale, ma cresce nell’aprirsi ad ogni esperienza umana, dove è sempre possibile ritracciare quella indistruttibile positività proveniente dall’azione del Creatore. Di qui l’accoglienza anche di esperienze religiose e umanistiche non cattoliche, presenti negli studenti e nei docenti, con cui si apre e si mantiene in dialogo sincero e convinto per la promozione del bene comune, il bene di ciascuno e di tutti.
Per contribuire a generare lo spirito di comunità non mancano momenti di convivialità, per crescere nella spontanea significatività delle relazioni umane e nella condivisione fraterna del sapere, della mente, del cuore e delle mani.