Il 22 novembre, l'Università ha presentato ai membri della comunità accademica il piano di efficientamento energetico dell'intero campus universitario.
Durante la serata, l'Università Salesiana ha aderito ufficialmente alla Piattaforma di Iniziative Laudato Si’, voluta da papa Francesco per promuovere i valori dell'ecologia integrale.
Spiritualità e sfide educative
“La questione ambientale costituisce oggi un'emergenza sociale e una grande sfida educativa – ha commentato il Rettore don Andrea Bozzolo – e l'Università Pontificia Salesiana, che fa già parte della Rete delle Università Sostenibili, intende dare il proprio contributo alla cura del creato con progetti strutturali e con proposte formative. Per questo abbiamo avviato un progetto che riduca i consumi e valorizzi le fonti rinnovabili. Diventando una Università Laudato Si’ vogliamo prestare ascolto al grido della Terra e dei poveri, ispirare nuovi stili di vita e favorire una visione del creato come dono di Dio. I giovani – conclude il prof. Bozzolo – sono molto sensibili al tema ambientale e l'Università Pontificia Salesiana vuole camminare con loro per tradurre nei fatti il desiderio di un nuovo rapporto con la creazione, attraverso cui Dio ci parla di Sé”.
Oltre al Rettore, sono intervenuti Joshtrom Isaac Kureethadam, Federica Gasbarro, Renzo Barduca ed Enrico Zoccatelli.
Galleria fotografica dell'Incontro della Comunità Accademica.
Minoranze e comunità alla base del cambiamento
Della Piattaforma di Iniziative Laudato Si’ e degli obiettivi per i prossimi sette anni, ne ha parlato don Joshtrom Kureethadam, coordinatore del settore Ecologia e Creato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale del Vaticano e docente della Facoltà di Filosofia, appena tornato da Glasgow. “In 12mila anni la temperatura della Terra ha subìto una variazione di circa un grado. Dal 1800 a oggi, la temperatura è aumentata di 1,1 e già ne vediamo le conseguenze: uragani, siccità, inondazioni. Gli scienziati ci hanno avvisato che se la temperatura media dovesse continuare a salire, le conseguenze saranno catastrofiche. Purtroppo, nonostante il lavoro svolto a Glasgow e, se verranno mantenute le promesse, si arriverà inevitabilmente a sfiorare i 2,5 gradi”. Come ricordato da don Kureethadam “la crisi climatica è strettamente legata alla povertà, alle carestie e alle malattie che sono la causa principale delle migrazioni”. Ma, nonostante le preoccupazioni, ha ricordato di “non dimenticarci che il cambiamento è possibile, e ce lo dimostrano le mobilitazioni dal basso dei giovani, delle minoranze e delle comunità che in tutto il mondo si stanno impegnando con coraggio nella difesa del nostro Pianeta.
I giovani e il futuro dell'ambiente
Quel Pianeta che secondo Federica Gasbarro abbiamo la presunzione di chiamare “casa”. Nel suo intervento la dott.ssa Gasbarro, giovane attivista per il Clima e Y4C IT Delegate alla COP26, sottolinea: “Molti di noi sono cresciuti e stanno crescendo con la crisi climatica, che ancora pochi considerano per la reale portata che possiede. Spesso noi giovani veniamo definiti catastrofisti, ma la crisi climatica è strettamente legata ai diritti umani, alla pace e all’economia, in altre parole alla sopravvivenza dell’umanità perché forse non riusciremo a sopravvivere alle nuove condizioni ambientali. Ma abbiamo ancora tempo, ognuno di noi può alleggerire lo zainetto di carbonio che porta sulle proprie spalle studiando e informandosi”. E conclude: “l'ambiente non appartiene a nessuno, se non a ciascuno di noi”.
Realizzare l’ecologia della vita quotidiana
È per questo che l’Università Pontificia Salesiana ha deciso di avviare un progetto di efficientamento del campus universitario, come segno che ognuno, nel proprio piccolo, può fare la differenza. L'Università infatti, installerà – grazie alla Global Power Service, alla quale è stato affidato il progetto – un sistema di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita e sostituirà le attuali 6 centrali termiche con apparecchiature di nuova generazione, meno inquinanti e più efficienti dal punto di vista energetico. “Con il nuovo progetto – afferma don Renzo Barduca, Amministratore del campus – l'Università Salesiana risparmierà all’ambiente 230 tonnellate di emissioni di Co2 all’anno, che corrispondono all’impiantazione di 580 nuovi alberi ogni anno. Accanto a questo progetto, la comunità accademica si impegna nella riduzione dell’uso della plastica, dematerializzazione della documentazione cartacea, installazione di postazioni di ricarica dei veicoli elettrici. Tutti questi progetti hanno bisogno di un passaggio fondamentale: la conversione dei comportamenti. Ognuno di noi è chiamato a realizzare l'ecologia della vita quotidiana e – conclude Barduca – a “contagiare” con una nuova mentalità l'ambiente in cui viviamo”.
Creare un equilibrio virtuoso tra uomo e natura
Immaginate un bosco di 4000 alberi grande come l'isola di Ventotene. È questa la portata dell’attività di efficientamento energetico messa a punto dall'Università. “Una rigenerazione urbana ambientale e allo stesso tempo educativa, che ispirerà i residenti che vivono intorno al campus a compiere altre azioni simili in favore dell'ambiente”, ne è convinto l'arch. Enrico Zoccatelli, Presidente del gruppo Global Power Service. E sottolinea un aspetto rilevante: “Gli impianti fotovoltaici che verranno installati sono già pensati in termini di comunità energetica e permetteranno quindi di condividere l'energia prodotta, evitando sprechi o costose accumulazioni di energia. Il progetto prevede, da parte dell'Università, anche l'adozione di una politica energetica finalizzata alla certificazione 50001 che permetterà di creare un equilibrio virtuoso tra uomo e natura attraverso l'innovazione e la tecnologia. Ricordiamoci – ha concluso Zoccatelli – di quel bosco di 4000 alberi che ora non esiste ma che grazie a questi interventi esisterà”.