In memoria

Arrivederci amico dei giovani

L’ultimo saluto a don Carlo Nanni
  21 luglio 2020

Questa mattina alle 11:00, nella parrocchia Santa Maria della Speranza di Roma, si è celebrato l’ultimo saluto al prof. don Carlo Nanni, docente e Rettore emerito dell’Università Pontificia Salesiana, scomparso il 19 luglio scorso a 75 anni.

L’omelia è stata tenuta dal Rettor Maggiore dei Salesiani e Gran Cancelliere dell’UPS, don Ángel Fernández Artime, il quale ha citato l’art. 54 delle Costituzioni Salesiane che recita: “Per il salesiano la morte è illuminata dalla speranza di entrare nella gioia del suo Signore. E quando avviene che un salesiano muore lavorando per le anime, la Congregazione ha riportato un grande trionfo. Il ricordo dei confratelli defunti unisce nella "carità che non passa" coloro che sono ancora pellegrini con quelli che già riposano in Cristo”.

“Questi momenti - ha detto don Artime - non sono per fare bei discorsi, ma per testimoniare la fede. Credo che non tutto finisca qui, credo che è vero che oggi Carlo si trovi già in Dio, e lo ringraziamo per la vita che ci ha donato, gioiosa e appassionata come salesiano di Don Bosco. È un giorno di dolore ma anche di speranza: in questo presente, che non è nostro, la morte non ha l’ultima parola, già Dio l’ha vinta con la Resurrezione e in un certo senso Carlo l’ha guadagnata. Ringraziamo Dio per averci donato la vita del nostro caro confratello”.  Don Artime ha ricordato don Nanni e il suo sguardo da “adolescente, appassionato, capace di gridare amore, una persona che portava nel cuore i giovani, un educatore, un pastore. I giovani del mondo hanno bisogno di uomini come lui”.

Attenzione però: “la speranza non è ottimismo - ha concluso don Ángel Fernández Artime - perché mentre l’ottimismo deriva dai calcoli umani, la speranza è una virtù e non dipende da come vanno le cose ma ha le sue radici in Dio”.  

A ricordare l’impegno e il generoso servizio di don Carlo è stato il prof. don Mauro Mantovani, Rettore dell’UPS, sottolineando quanto abbia amato profondamente l’Università “perché ha amato profondamente Dio, la vocazione e missione salesiana, e ha sempre compreso e sostenuto la grande significatività di questo servizio culturale e formativo per la Chiesa e la società, a partire dai giovani”. Testimone e maestro di educazione autentica, “caro don Carlo, continuiamo a sentirti con noi, tutti e ciascuno, come tu eri solito dire. Appena concluso il Rettorato, nell’estate 2015, così ti esprimevi in una tua lettera: Da molti di voi, colleghi e colleghe, e da moltissimi di voi, studentesse e studenti, ho ricevuto e imparato molto: intellettualmente, affettivamente, comportamentalmente, religiosamente, ispirativamente […] Vi chiedo, per quanto vi è possibile, comprensione: con la preghiera di continuare a sentirci insieme corresponsabili.

“Contaci, don Carlo - ha concluso il Rettore - sia per la preghiera, sia per la corresponsabilità, il più possibile «condivisa e convergente» perché daremo seguito a quanto ci hai donato e ci hai lasciato”.

 Il Decano della Facoltà di Scienze dell’Educazione, il prof. don Mario Oscar Llanos, ha ripercorso il ricco cammino di docenza che ha avuto un riferimento costante a Don Bosco e al suo sistema preventivo: “Ce lo hai donato in tante forme e versioni espressive di un pensiero che evolveva integrando ed approfondendo”. Sono stati evidenziati i tratti distintivi di don Carlo, il senso di familiarità e di amicizia, relazioni dirette, sensibilità per il vissuto e per le condizioni concrete di difficoltà di ognuno. “Con il tuo approccio alle questioni assicuravi uno spirito di dialogo e comprensione tendente a superare le distanze e le difficoltà”. Don Llanos lo ha definito “uno specialista dell’educazione, della pedagogia per la scuola, di una visione dell’università - pontificia e salesiana - attenta all’umanità, alla professionalità, e all’intrinseco carattere cristiano di queste realtà” […] in una prospettiva educativa “laica e libera, ricca di spirito critico nell’ambito filosofico e sociale, senza perdere un’attenzione certa al Vangelo e a quanto di esso si trovava nelle espressioni di una vera umanità”. Impegno, responsabilità, entusiasmo e sincerità li ha dedicati “ai giovani che sono stati una tua passione, sorridevi sempre al loro incontro. Carissimo Carlo - ha concluso don Mario Llanos - per tutto questo e per tutto ciò che oggi non riusciamo ad esprimere, grazie, sempre”.

Don Stefano Aspettati, Ispettore della Circoscrizione salesiana Italia Centrale, del quale don Carlo Nanni è stato professore, ha ricordato il profondo attaccamento alla famiglia e alla sua terra, conservando la “sana ribellione anarchica” che lo caratterizzava. Un ringraziamento speciale è stato dedicato alla sorella Maria, vicina a nome di tutti nei suoi ultimi momenti, nella sofferenza della malattia e per le regole che, in questo momento di restrizioni, lo hanno costretto a vivere in solitudine gli ultimi giorni, sempre con dignità e dedizione a Gesù.

Un saluto a don Carlo è stato rivolto dagli Exallievi salesiani che lo hanno ricordato per la sua cultura, “battagliero, concreto e pieno di slancio fattivo”. Un amico di don Nanni ha voluto evidenziare “la grazia del suo sorriso, dello studio, della pazienza di farsi raggiungere nella conoscenza che ha donato a tutti. Una grazia, quella di Dio, che con lui ho conosciuto meglio”.

Questo pomeriggio verranno celebrati i funerali anche nel suo paese natale, Ischia di Castro (Viterbo), e tumulato nella tomba di famiglia.