«Testa, Cuore, Mani vengono considerati in modo olistico. La nostra è una antropologia e pedagogia di promozione integrale dove non sempre si comincia dalla testa per arrivare al cuore e da lì alle mani, perché si tratta di un tutto intrecciato». Sono queste le parole pronunciate da don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani e Gran Cancelliere dell’UPS nell’Omelia della messa di apertura del nuovo Anno Accademico 2019/20 dell’Università Pontificia Salesiana, l’80° dalla sua fondazione. “Testa, cuore, mani. Integrare i saperi fornendo ai giovani gli spazi per una migliore cultura” è il filo conduttore non solo della cerimonia di inaugurazione, tenutasi oggi 17 ottobre presso l’Aula Paolo VI dell’Università, ma anche dell’intero Anno Accademico.
Il Rettore Magnifico dell’Università, prof. don Mauro Mantovani, ha aperto l’Atto Accademico sottolineando l’impegno nel «superare riduzionismi e autoreferenzialità per attivare le dimensioni fondamentali che appartengono alla persona e metterle “in gioco”, in una dinamica di dialogo aperto e arricchimento reciproco». E ha proseguito: «Facciamo così della nostra Università un laboratorio di nuovi stili di studio, ricerca, didattica, lavoro e relazione», evidenziando che «la vera sfida è perseguire un “sapere umano e umanizzante”». In merito al “Patto Educativo Globale”, lanciato da Papa Francesco lo scorso settembre, il Rettore ha riferito che l’intera comunità accademica ha accolto questo appello «che “va dritto” al centro della nostra identità e missione universitaria e rende ancora più affascinante l’impegno quotidiano» al servizio dei giovani e della formazione.
All’intervento del prof. Mantovani ha fatto seguito la Prolusione, dal titolo “Studiare a Roma”, affidata alla dottoressa Barbara Jatta, Direttore dei Musei Vaticani. La dott.ssa Jatta ha sottolineato l’importanza di studiare a Roma, “un valore aggiunto” per quanti si impegnano nella ricerca e nella vita accademica: «Roma è una città con potenzialità indiscutibili in cui la stratificazione di arte, di storia e di fede si sovrappongono». L’educazione al bello, la centralità della conservazione, la promozione del patrimonio artistico e culturale: sono queste le tematiche su cui si è soffermata la dott.ssa Jatta, ripercorrendo la sua esperienza professionale, nutrita dall’amore per l’arte. «Per il raggiungimento dei propri obiettivi – ha concluso – ciascuno di noi dovrebbe coltivare la passione, la curiosità e la determinazione».